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L’idea nasce da un'iniziativa sperimentata
in Francia dalla Stazione Biologica della Tour du
Valat (Camargue) ha iniziato nel 1977 ad inanellare
sistematicamente i pulli (pulcini) della
locale colonia: circa 400 pulli all’anno ai
quali, oltre ad un anello di alluminio recante una
matricola del sistema EURING che lo collega
ad una banca dati internazionale, è applicato
alla zampa (in una zona adatta) anche un marchio
a tubo di plastica colorata e con una sigla
alfanumerica che è decifrabile dalla distanza
di 300 metri con un buon cannocchiale. Dal 1977
le osservazioni annuali e le segnalazioni dei soggetti
inanellati in Francia costituiscono una massa imponente
di dati ma, purtroppo, limitata, alle zone in cui
circolano osservatori o birdwatcher per lo più
attrezzati di cannocchiale. Nondimeno la maggior
parte delle osservazioni riguardano aree sorprendenti:
alcuni pulli della Carmargue dopo 2-5 mesi dall’abbandono
della colonia natìa hanno percorso chi 2.000
chi 3.300 km raggiungendo saline o lagune o laghi
in Guinea-Bissau, Senegal, Mauritania, Italia, Nord
Africa, Cipro, Turchia, Medio Oriente…, oppure
si sono visti individui ricongiungersi anche più
volte con colonie tra loro lontanissime.
La colonia riproduttiva dei fenicotteri di Comacchio
è situata al margine settentrionale dell’areale
di riproduzione e dal 2000 ha prodotto circa 1.800
pulli che in parte l’abbandonano e si trasferiscono
altrove.
Per avere informazioni al riguardo, dal 2000 sono
in corso inanellamenti dei pulli (nel 2004 ne sono
stati inanellati 395; 1.118 dal 2000 al 2004). Il
ritorno di informazioni è però molto
eterogeneo: ottimo in alcuni settori dell’areale
come Italia, Francia e Spagna ma non su gran parte
dell’areale frequentato dalla specie. Ritornano,
cioè, segnalazioni relative alle colonie
“europee”, quelle normalmente “messe
a fuoco” dai cannocchiali di turisti, birdwatcher
e studiosi. Ma si sa poco o nulla dalle aree più
periferiche di questo immenso areale, dove il turismo
è spesso inesistente e soprattutto mancano
osservatori e studiosi locali e anche dove quelli
esistenti non hanno mezzi ottici (cannocchiali)
a disposizione.
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