Il Parco
Regionale del Delta del Po è sorto nel 1988
per tutelare e valorizzare uno degli ambienti naturali
più ricchi ed interessanti di tutto il territorio
nazionale. Esso comprende la parte meridionale dell'attuale
Delta padano, il "delta storico", nonché
una vasta porzione di zone umide collocate più
a sud, di grande pregio dal punto di vista naturalistico.
Si estende per oltre 60 km, dal ramo deltizio più
antico, il Po di Goro a Nord, alle Saline di Cervia a
Sud,
lungo la Costa Adriatica delle province di Ferrara e Ravenna.
Il territorio
del Delta, che costituisce il più vasto
complesso di zone umide esistenti in Italia, è
riconosciuto a livello internazionale quale punto strategico
nel flusso delle migrazioni di moltissime specie di uccelli
europei e quale sito fondamentale per la riproduzione
di altre specie. Ogni anno ospita oltre 55.000 uccelli
svernanti e oltre 35.000 nidificanti. Quasi tutta l'area
è citata nella Convenzione di Ramsar, un accordo
internazionale sulla tutela degli ambienti umidi. Inoltre
alcune zone sono riconosciute "Zone di Protezione
Speciale" (ZPS) ed altre sono classificate come "Siti
di Importanza Comunitaria" (SIC) secondo le direttive
comunitarie Habitat e uccelli selvatici emanate dalla
Comunità Europea.
Non si tratta di un parco
delimitato, inteso come un luogo chiuso, con un
ingresso ed un’uscita, bensì è un
insieme di ambienti, naturali e antropizzati, un territorio
definito nel corso dei secoli dal lavoro dell’uomo
e dalla forza della natura, in cui coesistono le attività
umane e i suoi manufatti e le modificazioni spontanee
dell’ambiente.
Qui le testimonianze naturalistiche
si alternano a quelle dell’uomo: accanto alle oasi
protette, ai boschi ed alla costa, si trovano i centri
urbani e le opere architettoniche create dall’uomo.
Non ci si può che stupire di
fronte alla grande varietà di ambienti e di attrattive
culturali offerte da questo estremo lembo della Pianura
Padana: si ritrovano qui, l’uno accanto all'altro,
i relitti della primitiva macchia mediterranea ed il bosco
igrofilo, le lagune, le valli salmastre e le zone umide
di acqua dolce; le testimonianze archeologiche delle civiltà
etrusche e romane, i mosaici bizantini ed i tesori dell'architettura
benedettina ed estense.